San Quirico D' Orcia in provincia di Siena Toscana
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Comune di San Quirico D' Orcia

provincia di Siena

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SAN QUIRICO D' ORCIA

Il territorio del comune dì San Quirico d'Orcia sì estende per 42,17 kmq tra il piano e il colle che divide la valle del torrente Tuoma dalla Vai d'Orcia. Castello di frontiera, poi sede di vicario, quindi marchesato, fu eretta in comunità nel 1777. Abitato probabilmente in epoca etrusca, San Quirico viene ricordato per la prima volta in un documento del 714 come villaggio organizzato intorno alla chiesa pievana di San Quirico in Osenna, fonte di lunghe controversie tra la diocesi senese e quella aretina dalla quale dipendeva; nell'XI secolo si ritrova in parte infeudato alla famiglia dei conti Ardengheschi. Tra XI e XII secolo il castello, assoggettato all'autorità imperiale diviene residenza di un vicario nominato dall'imperatore; ma, dopo alterne vicende che videro Siena in lotta con Orvieto e con Montepulciano per il suo possesso, nella dominazione di San Quirico si sostituirono all'impero i senesi (che già nel 1180 ne avevano ottenuto la cessione dei diritti dell'arcicancelliere imperiale Cristiano di Magonza) e nel 1262 lo fecero sede di vicariato; nel 1385 fu concessa agli abitanti la cittadinanza senese. Nel corso del Quattrocento venne più volte restaurato e potenziato nelle sue fortificazioni. Durante la guerra di Siena si schierò a favore delle forze ostili alla repubblica, divenendo anche base logistica dell'esercito ducale ed entrando definitivamente a far parte dello Stato mediceo nel 1559. Nel 1667 San Quirico, come marchesato, fu concesso in feudo da Cosimo III al cardinale Chigi, alla cui famiglia rimase fino al 1749. Agricoltura e pastorizia erano nel passato le principali attività. Là dove il terreno tufaceo più fertile lo permetteva prosperavano le colture arboree (viti, olivi, alberi da frutto>, ma i limiti imposti dalle crete delle basse colline e delle valli facevano spesso preferire coltivazioni estensive di grani; boschi e piccole estensioni di prati consentivano l'allevamento del bestiame; nell'Ottocento inoltre erano già attive alcune cave di travertino. Agricoltura e pastorizia continuano ad essere praticati nel territorio di San Quirico con buoni risultati, ma con calante impiego di manodopera: nella prima si coltivano in prevalenza cereali, viti e olivi; la seconda si fonda sulla presenza di piccole estensioni di prati e boschi. Il comune ha avuto inoltre uno sviluppo artigianale e industriale di rilievo, quest'ultimo soprattutto nel settore estrattivo (travertino) ed edilizio, della lavorazione del ferro (carpenteria, ma anche mobili e oggetti in ferro battuto) e dell'arredamento; notevole incremento ha avuto infine il turismo grazie anche alla sorgente di acque termali di Bagno Vignoni nei pressi di Rocca d'Orcia, conosciuta fin dall'epoca romana e medievale. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 2.389 unità con una densità di 57 abitanti per kmq. Nel corso dell'Ottocento e fino a metà del nostro secolo l'aumento demografico era stato costante: 1.527 abitanti nel 1830, 1.816 nel 1881, 2.240 nel 1936 per toccare i 2 332 nel 1951; poi un lieve calo nel trentennio seguente, con 2.297 unità nel 1961, 2.261 nel 1971 e 2.233 nel 1981, compensato dalla ripresa attuale.

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